Come il ventre accogliente di una donna custodisce e accresce il seme della vita, così le viscere della terra, nostra Grande Madre, nascondono spesso grandi tesori. Uno di questi è senza ombra di dubbio lo spettacolo che si apre alla vista una volta scesi i gradini della grande fontana ipogea, posta quasi al centro di Piazza della Libertà di Orte.

La fontana, quasi sicuramente costruita nel periodo augusteo, rappresentava il termine ultimo del primitivo acquedotto, un’ opera veramente pregevole, sia per quei tempi che tutt’oggi. Seppur più volte rimaneggiata rimane l’impronta antica: due colonnine di marmo sorreggono una volta a crociera, che aprono poi la vista al fronte costituito da un piccolo arco poggiato su lesene, dal quale sgorga l’acqua.

Il cunicolo principale risalente al VI – V secolo a.C. si snoda per circa 280 metri, durante il percorso si aprono alla vista del visitatore numerosi ambienti, come il “Pozzo di cocciopesto”, un’apertura di circa 4 metri realizzata con una tecnica particolare che dà il nome all’ambiente; il “Pozzo di neve” che serviva per conservare appunto la neve usata come riserva d’acqua dall’ospedale; la “Colombaia rupestre” con le sue tante nicchie.
Chi ha buona memoria e una discreta cultura filmica si ricorderà che negli ambienti della Orte Sotterranea vennero girate alcune scene della serie televisiva il “Tredicesimo Apostolo”, proprio le scene più suggestive.

Se si vuole poi proseguire e dare soddisfazione agli occhi vi è un altro ambiente, veramente meraviglioso, vi si accede da via Solferino, ed è il Ninfeo rupestre, interamente scavato nel tufo, articolato su due livelli con affacci sul lato Sud della rupe di Orte.

Il Ninfeo fu realizzato su iniziativa del monastero delle monache di San Giorgio. I suoi ambienti sono lussuosi, non monastici, perché servivano a dare accoglienza ai visitatori di un certo riguardo che si fermavano presso le suore per avere sollievo dalla calura estiva. L’ambiente si presenta molto bene, è sviluppato su due livelli e i giochi d’acqua che garantivano divertimento e sollievo provenivano proprio dal cunicolo principale dell’acquedotto.

La foto è tratta dalla pagina Facebook di Orte Sotterranea.

Anonimo

Scritto da:

Nadia Proietti

Salve, il mio professore di storia ripeteva sempre che lo storico studia i documenti, senza interpretare
e senza romanzare, ecco come mi comporto io: prendo i fatti storici, spesso dai documenti, aggiungo
dei personaggi, una storia verosimile e voilà ecco come nasce ogni mio racconto.
Chi sono? Mi chiamo Nadia sono laureata con lode in Filologia Moderna, ho all'attivo un Master in materie letterarie, un Corso di Alta Formazione in Storytelling, docente di lettere precario. Oltre ai titoli sono madre di due figli, appassionata di storia moderna in particolare in storia dell'Europa
dell'Est, pessima casalinga, ma buona padrona di casa.