Non c’è molta luce qui, e fa anche piuttosto freddino. Riesco a sentire l’aroma del vino, è un odore inebriante. Sono ubriaca? Ma come è possibile, non ho bevuto. Mi fa male la testa, devo averla battuta da qualche parte … non vedo sangue, per fortuna.
Che posto strano, tutto i muri intorno a me sono fatti di tufo. Mi alzo lentamente e comincio a guardarmi intorno: scale, cunicoli, qualche lanterna. Sono sola, completamente sola. Ma come sono finita qui? Provo a ricordare: stavo facendo la mia solita passeggiata in centro, ero a Valle Faul, sono salita al Duomo, poi sono arrivata a Piazza della Morte.
E dopo? Niente, non mi ricordo più niente.
Piazza della Morte, eh? Ok, ho capito il giochetto: mi fanno credere di essere morta e questa sarebbe la mia discesa agli inferi. Davvero divertente.
Va via la luce, ne resta solo una in lontananza.
Cominciano a sudarmi le mani e il cuore accelera i battiti. Ho il fiato corto.
Ma allora sono viva? Che cosa sta succedendo? Il gioco è bello quando dura poco, quindi adesso per favore basta, comincio ad avere paura.
Vado verso l’unica luce rimasta accesa e, dopo aver sentito un lieve colpo, mi volto: uno scheletro umano dietro ad una gabbia sembra urlarmi pietà, implorare aiuto. Non reggo e “cado come corpo morto cade”.
Sento qualcuno che mi scuote e chiama più volte il mio nome.
Metto a fuoco, è la mia amica Viola:
– Dai Carolina svegliati, è un’ora che siamo sdraiate a Valle Faul e non hai fatto altro che dormire sotto al gigante. Sbrigati ad alzarti, dobbiamo andare a vedere Viterbo Sotterranea!
Foto tratta dal sito www.tesoridietruria.it