A due passi dal lago di Vico si trova una cittadina che come poche altre riesce a riunire in sé tutte le attrattive turistiche della Tuscia. Caprarola infatti è natura, arte, architettura, storia, ma anche gastronomia (per quest’ultima affermazione, provare per credere! ).
Il caratteristico centro abitato si sviluppa lungo la scenografica Via Diritta, che sale per circa seicento metri, contornata da palazzi rinascimentali. In cima, la spettacolare mole di Palazzo Farnese: un modo “architettonico” per rimarcare il passaggio tra il potere terreno e quello spirituale. Oppure per sottolineare la distanza sociale tra i Farnese e il resto del popolo: un po’ il concetto che più tardi il cinematografico Marchese del Grillo risolse in una battuta fulminante: “Perché io sò io, e voi non siete…”. Beh, continuate voi a piacere
Era nato come fortezza militare, ma alla metà del Cinquecento, grazie ad un rivoluzionario makeover, Palazzo Farnese divenne un’aristocratica residenza. Il cardinal Alessandro Farnese, colto e raffinato, volle creare una dimora che celebrasse il fasto e le imprese della sua famiglia. (A quel tempo i cardinali e i ricchi aristocratici facevano letteralmente a gara tra loro per costruirsi la villa più bella, che fosse in grado di lasciare gli ospiti a bocca aperta. E per questo la Tuscia non finirà mai di ringraziarli).
Fu così che il cardinal Farnese diede incarico all’archi-star Vignola perché trasformasse l’edificio da severa fortezza militare a palazzo signorile. Ecco che nacquero terrazzamenti su cui presero posto eleganti giardini all’italiana; ecco che l’edificio venne rialzato per creare i piani destinati ai proprietari e alla servitù. Le sale del Palazzo vennero riccamente affrescate con scene mitologiche e scene ispirate alle gesta della famiglia Farnese. Venne decorato anche il grandioso cortile circolare con affreschi e nicchie contenenti statue. D’altronde, il Vignola non aveva certamente problemi per finanziare il suo progetto.
Ma è la stupenda scala elicoidale o Scala Regia la vera protagonista, affrescata e racchiusa da trenta colonne in peperino. Si narra che l’eccentrico cardinale la percorresse a cavallo per recarsi nei suoi appartamenti. Una stravaganza che possiamo sicuramente perdonargli
la foto è di Donatella