Trevinano, minuscola frazione di Acquapendente, è forse una delle chicche meno conosciute della Tuscia. É anch’esso un borghetto di soli 140 abitanti sulla strada che collega Acquapendente a San Casciano dei Bagni, già in provincia di Siena. Anche a Trevinano è presente un castello, oggi di proprietà della famiglia Boncompagni-Ludovisi, le cui origini si rifanno al X/XI secolo, quando la Via Francigena viveva il suo massimo splendore ed il borgo sull’altura si rendeva un perfetto attimo di sosta e di riposo dopo la faticosa salita prima di iniziare la discesa verso la pianura e le città.
Se avrete modo di visitare la parte più antica del borgo potrete notare il personale saluto del paesino, inciso proprio all’ingresso: “Quod tibi horridum videtur mihi amoenum est. Si placet maneas, si tadet, abeas. Utrumque gratum”;
“Per te che vieni qui, quello che ti sembra brutto per me è bellissimo: se ti piace, resta, se non ti piace vai pure via; comunque grazie”.
La stessa incisione la si può trovare incisa nel marmo nei giardini di Villa Farnesina, nel cuore di Trastevere.