Pegaso è forse la creatura mitologica più celebre di sempre; tutti lo conoscerete, anche grazie al famoso cartone animato Hercules di casa Disney.

Mito vuole che il bianco stallone nacque dal terriccio umido del sangue colato dal capo decapitato della Gorgone Medusa sconfitta da Perseo; da quel momento la creatura fu il fido destriero del figlio di Zeus.

ll gruppo scultoreo del Pegaso è il perno attorno al quale si sviluppa la prima fontana che il visitatore incontra appena varcata l’entrata e funge da preludio alle bellezze e al complesso percorso del parco.

Il cavallo è rappresentato nell’atto di dare una zampata allo sperone roccioso sul quale si erge imperioso; anche questa raffigurazione trae origine da un episodio mitologico, narrato -tra gli altri- ne “Le Metamorfosi” di Ovidio: c’erano le Pieridi (le nove stupende figlie del re Pierio di Macedonia) che ebbero l’ardine di sfidare nientepopodimeno che le Muse per sbeffeggiarle in una gara canora.

Calliope, il cui nome significa “colei che ha una bella voce” e protettrice della poesia epica, fu la campionessa delle divinità a risultare discriminante per la vittoria. “Preposte alle arti in ogni campo” esse erano solite punire in maniera severa chiunque osasse sfidarle e questo fu anche il destino delle Pieridi, tramutate per sempre in uccelli.

La competizione si tenne sul Monte Elicona che, all’udire la celestialità del canto divino, iniziò ad ingigantirsi per raggiungere la volta celeste. Pegaso colpì prontamente con uno zoccolo la dura roccia, fermando così la spaventosa crescita e facendo rampollare, lì dove si era posata la sua zampa, una sorgente: l’Ippocene ossia “fonte del cavallo” (ancora oggi esistente e visibile).

A Villa Lante il Pegaso è preso proprio nell’atto di creare la fonte ed è circondato dalle nove Muse che con i loro zampilli briosi contribuiscono al flusso idrico della fontana.

Ogni tanto un passerotto si posa sulla sua criniera scolpita o sulla punta di un’ala; da oggi in poi saprete che potrebbe trattarsi di una delle sciagurate Pieridi.

– La foto è di Evaldo Cipolloni –

Anonimo

Scritto da:

Viola Vagnoni

Nella vita vorrei fare tre cose: dormire, mangiare e vedere/leggere fiction.
Se però mi trovate qui vuol dire che ne ho aggiunta una quarta ovverosia scrivicchiare.
Mi pare lapalissiano che non volevo farlo ma la vita è per la maggior parte composta da cose che non si vogliono fare.
Ci sono poi state anche altre aggiunte fastidiose alla sacra triade: una laurea in filologia moderna, un lavoro a tempo pieno, una casa da gestire (male), la fantasticheria buffa di voler fare la professorona.
Ma chi me lo fa fare di alzarmi la mattina, guardate.