A pochi passi da piazza del Plebiscito, a Viterbo, sorge la chiesa di Santa Maria della Salute. Chissà quante volte salendo col fiato corto le scale che dal parcheggio portano nel cuore pulsante della città vi sarà capitato di guardare con interesse l’arco del suo portale d’accesso.
Fu edificata per un nobile motivo nell’anno del Signore 1318 circa, voluta fortemente da Mastro Fardo di Ugolino di Uffreduccio, notaro e terziario francescano, che spinto da grande magnanimità, seguendo gli insegnamenti del suo San Francesco, volle costruire un luogo, fatto di piccoli alloggi di legno, per accogliere le madri nubili, le prostitute, e i malati in generale.
In quel luogo, manco a farlo apposta, o certamente sì, sorgeva prima di tale costruzione una casa di piacere, dove donnine dedite al mestiere più antico del mondo, il meretricio, intrattenevano i loro clienti, poi divenne un carcere.
Fatto sta che le origini poco “pulite”del luogo ebbero un influsso nefasto, infatti le donne, poco riconoscenti, preferirono sollazzarsi con le soldatesche presenti nella città.
Mastro Fardo non si diede per vinto e fece costruire la chiesa dedicata alla Madonna della Sanità, ma neanche questo ottenne l’effetto sperato. Sconsolato e afflitto lasciò Viterbo nel 1324 diretto verso i Monti Cimini, e tra i faggi e il sottobosco ombroso realizzò il suo sogno: costruì l’Ospedale del Monte per accogliere i pellegrini e i poveri che transitavano sulla via Francigena e stavolta sì che ebbe un gran successo.
La foto del portale è di Ezio Cardinali.