Una delle ricchezze inestimabili del territorio della Tuscia è rappresentata dalle Faggete Vetuste, che rivestono di un manto ombroso le alture vulcaniche dei Cimini. Vi si trovano veri e propri monumenti vegetali, faggi secolari che nel tempo hanno sfidato fulmini e tempeste di vento. Ancora oggi, come giganti buoni offrono ombra, frescura e riparo a numerose specie di animali selvatici. Ai loro piedi, la ricchezza di un fresco sottobosco che si colora delle ricche fioriture primaverili ed estive, fino ad arrivare ai colori accesi dell’autunno, quando le foglie rubano le tonalità all’oro e al rame e creano un tappeto fiammante.
La particolarità delle Faggete della Tuscia è quella di crescere ad un’altitudine considerevolmente più bassa rispetto alla norma. Anticamente il clima era molto più freddo dell’attuale e le faggete crescevano a quote anche basse. Con il riscaldamento graduale, esse dovettero retrocedere in altitudine rincorrendo le temperature più fresche a loro confacenti, fino ad arrivare agli attuali 1.400-1.800 metri nell’Italia Centrale. Ma nella zona dei Cimini le favorevoli condizioni microclimatiche hanno fatto sì che le faggete prosperassero anche alla quota insolita dei 500 metri. Per questa loro caratteristica vengono chiamate “faggete depresse”.
Ma la malinconia non c’entra nulla: provate a trascorrere qualche ora godendo della frescura all’ombra delle loro fitte chiome, e scoprirete una nuova dimensione di benessere.