In quest’anno stralunato e anomalo, ogni evento che ci parli di normalità è accolto con calore e sollievo. Come la Mille Miglia, che è tornata a Viterbo seppure in un’inedita edizione autunnale.
Centinaia di auto storiche e di pregio hanno sfilato anche quest’anno nel capoluogo, come avviene ormai dal 1927, anno di nascita di quella che molti hanno definito la più bella corsa al mondo. All’arrivo a Viterbo dalla Cimina – secondo il percorso tradizionale – le macchine passano rombando nel quartiere medievale di San Pellegrino, arrivano a piazza del Comune per il consueto controllo a timbro, proseguono per piazza del Teatro e escono in direzione Cassia Nord. Quest’anno il percorso è stato modificato, per evitare assembramenti e soprattutto, per il danno che centinaia di auto potrebbero potenzialmente arrecare al loro passaggio nel delicato e prezioso quartiere medievale.
Ogni volta, molti viterbesi si assiepano (quest’anno magari no) lungo il percorso, per sbirciare di sfuggita i piloti e soprattutto i Vip che ogni anno decidono di partecipare, come piloti o passeggeri. Partenza da Brescia ed arrivo a Roma, sosta e ripartenza verso il nord: mille miglia, ossia quasi 1610 chilometri.
Fino al 1957 la corsa non era appannaggio di “famosi” e “famose”, una passerella insolita e divertente. Fino a quell’anno la corsa era vera, e vi partecipavano piloti veri. Una corsa su strade “normali”, senza regole né per le auto, né per i piloti: una delizia per i tanti viterbesi appassionati di motori, come ce ne sono oggi. Partecipare alla 1000 Miglia era un sogno, irraggiungibile per molti, a portata di mano per pochi. Tra i piloti viterbesi che si distinsero nella gara ricordiamo Germano Nataloni, grande affezionato al marchio Lancia.
Il pilota simbolo della 1000 Miglia fu il celebre Piero Taruffi, che ha un legame con il nostro territorio. Taruffi fu il più importante e vincente pilota dei suoi tempi, aggiudicandosi moltissime gare prestigiose e conquistando diversi record mondiali di velocità.
Il suo lancio ufficiale nel dorato mondo delle corse avvenne nel 1931, in occasione della corsa intorno al lago di Bolsena – corsa che si svolge ancora oggi. La gara di Bolsena era organizzata dal principe Rodolfo del Drago, che era un grande appassionato di auto e di motori. Ogni anno il principe ospitava nel suo palazzo di Bolsena i piloti che soggiornavano dalle nostre parti per provare i tratti più difficili del percorso della 1000 Miglia. Fu proprio durante una di queste occasioni che venne ideata la corsa che corre intorno al lago. Nell’edizione del 1931, Taruffi spodestò il campione di allora, Biondetti, guidando la sua potente Alfa Romeo 2300. Da allora, non si fermò più. La sua carriera terminò nel 1957, con la vittoria nella Mille Miglia.
Nel1988 un gruppo di appassionati di auto storiche ha costituito a Bolsena un club, intitolandolo a Taruffi, il grande campione che proprio qui aveva conseguito la sua prima importante vittoria automobilistica. L’Associazione rievoca con cadenza biennale la corsa intorno al lago, oggi denominata Coppa Rodolfo del Drago. Nel 1992 è stato inaugurato il monumento a Piero Taruffi, collocandolo nel tratto di salita tra Bolsena e Montefiascone.