Siamo Carolina, Donatella, Nadia e Viola. Siamo quelle in foto 🙂
Questa è la storia nostra e del nostro coccolato progetto. Presentare lui sarà più complesso quindi dovrete leggere un po’ di più qui sotto.
RaccontiAmo Viterbo nasce il 4 agosto del 2019.
Perché abbiamo sentito l’esigenza di creare questa pagina? Chi siamo? Quali sono i nostri obiettivi?
Non ci sono aneddoti degni di nota che possiamo usare per romanticizzare le origini della pagina, la realtà è sempre più pragmatica del mito; avevamo fatto un corso al dipartimento Unitus Disucom di “Storytelling per il patrimonio culturale”, una circonlocuzione altisonante per dire: “sfruttate le nuove modalità pubblicitarie offerte dall’online per far conoscere e valorizzare il territorio tramite la narrazione”.
RaccontiAmo Viterbo doveva vivere per la durata del nostro tirocinio, 800 ore totali, compiutesi il 31 ottobre.
Come leggete però siamo ancora qui; quello che era nato come un compito è ben presto diventato un piacere, spingendoci a proseguire.
- Quali sono i nostri obiettivi? Domanda facilissima: vogliamo far conoscere a più persone possibili le curiosità, le storie con la s minuscola, le peculiarità di Viterbo e delle zone limitrofe. Il 90% del materiale postato in pagina è stato scoperto da noi durante il percorso, spesse volte non sapevamo nemmeno di cosa parlare eppure la nostra terra ci è sempre venuta in soccorso: Grazie Viterbo per essere una miniera, peccato che i tuoi diamanti abbiano così poco valore per chi ti vive.
- Chi siamo? Questa domanda, per chi scrive, è di più difficile risoluzione; banalmente siamo Carolina, Donatella, Nadia e Viola. Siamo studentesse dell’ Università degli Studi della Tuscia, laureate in quello che per la denominazione amministrativa è il corso di laurea LM-14 -filologia moderna- e siamo viterbesi, chi di città e chi di provincia. Siamo studentesse che si sono viste assegnare un compito dai loro professori e che lo hanno iniziato anche sbuffando e poi mentre la pagina sbocciava è fiorito anche il nostro entusiasmo, la nostra curiosità, la nostra voglia di interagire con la viterbesità e coi viterbesi.
Viviamo negli anni nei quali l’arte, la cultura, la conoscenza umanistica, il patrimonio storico, la letteratura vengono devoluti in favore di una conoscenza tecnica, scientifica, “dura” come la definisce qualcuno. A noi piace pensare che non esista una gerarchia qualitativa così stringente, che non sempre l’utilità (anche economica) sia il fine ultimo di qualsivoglia attività. A volte basta fare ciò che si ama fare, senza troppe sovrastrutture, e l’utilità verrà da sé (un po’ come l’appetito). Noi ci sentiamo molto fruttifere con RaccontiAmo Viterbo, questo dobbiamo orgogliosamente dirvelo.Grazie a voi per seguirci e per partecipare al nostro percorso e grazie ai professori dell’Unitus e del CAF che durante questi anni di studio ci hanno dato gli strumenti necessari a non sfigurare